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Se la scienza e l’ingegneria si applicassero anche all’archeologia e alla storia sapremmo molte più cose dei nostri antenati medievali e potremmo dare tante risposte per quelle che erano le abitudini alimentari, stili di vita, malattie. Non è detto che dal passato non ci sia ancora tanto da imparare, anche per dare una speranza per il futuro.

L’ingegneria meccanica che consente di costruire mezzi e macchinari sempre più sofisticati e quella informatica ed elettronica che elaborano sempre più software all’avanguardia, anche per le scienze forensi, insieme all’ingegneria biomedica e clinica, genetica, alla medicina, alla chimica e perchè no, anche alle scienze farmaceutiche, insieme potrebbero dare tante risposte su chi erano i nostri antenati e che stile di vita avevano, ma ancora le loro malattie e le cause di tanta morte (ovviamente esagerata più quanto in realtà non sia stata realmente) nel Medioevo anche perchè non è detto che da quel passato “oscuro” non ci sia ancora qualcosa da imparare anche per dare qualche speranza per il futuro.

Ci si ostina a dire che ormai le tracce biologiche di cadaveri di più di mille anni non servono perchè tanto la causa della morte è nota, eh, è scritta sul libro o sul diario del diretto interessato, ma forse le scienze forensi potrebbero con le discipline suddette cercare ancora e secondo me, una risposta c’è, quei nostri antenati di più di mille anni ci potrebbero ancora dire qualcosa.

Si sa che nel Medioevo o si moriva di peste o si moriva di lebbra, o altre malattie e se la natura ti concedeva una lunga vita senza queste tre cause di morte, dovevi essere certo di non avere nemici che ti facesso uccidere o che ti uccidessero loro stessi. E’ altresì vero però che in quell’epoca le vittime delle impiccagioni spesso una volte morte il cadavere veniva eliminato, o buttato in un fosso o bruciato o ancora seppellito in terra non consacrata, il tempo ha provveduto e non possiamo ribaltare la terra per cercare cadaveri di persone completamente anonime, anche se questo si fa già in alcuni paesi del mondo per quanto riguarda la ricerca di persone scoparse e di cui si sospetta la morte, un po’ una sorta di cold case ma senza traccia. Nei casi delle vittime dei roghi, se non sono rimaste le ossa anche la scienza può far ben poco. In Francia un equipe di scienzati che è riuscito a recuperare dei resti di capelli di S. Giovanna d’Arco sta tentando di dare delle risposte e non è detto che quei capelli siano quelli della Santa, bisognerebbe vedere le ossa. Siamo tutti in attesa di risposte anche se ovviamente il miglior medico che può dare risposte è sempre lui: IL TEMPO! 

I personaggi che sono divenuti santi però si sa già di cosa sono morti, le risposte che i loro corpi umani potevano dare, quando sono stati studiati per le varie cause prima dei processi che hanno portato alla loro santificazione, sono state date tutte.

Bisegnerebbe chiedere aiuto ai corpi dei sovrani di cui si sa certa l’esistenza di reperti biologici. In alcuni casi si sono potuti riscoprire dei corpi, anche di sovrani, completamente mummificati e magnificamente conservati, ma non solo. Le mummie sono le fonti di risposta pià accreditabili, grazie a loro per le mummie d’Egitto si sono ottenute tantissime informazioni, però lo stesso non si è potuto fare con i personaggi del Medioevo cristiano. Certo c’è da dire che quando li seppellivano o li uccidevano non pensavano a tenere il corpo conservato perchè nel XXI secolo la scienza avrebbe potuto averne bisogno. Un detto dice “Il tempo va avanti senza guardare dove va” e credo che non ci sia proverbio più vero.

Qualcuno direbbe “mica possiamo diseppellire tutti i morti del passato per dare delle risposte”, ovviamente no, non stiamo dicendo questo, si dice solo che qualora ci fossero ancora dei reperti biologici di personaggi storici medievali non scoperti, se qualora fossero scoperti sarebbe utile per la conoscenza, in generale, se quei reperti biologici fossero studiati in modo da dare risposte, sia sul passato ma forse anche per il futuro, si potrebbe forse scoprire che qualcuno è morto di una malattia rara o per una condizione congenita rara come l’ipotiroidismo congenito. Si potrebbe scoprire se quella persona aveva una malattia genetica o peggio ancora il cancro e forse si potrebbero trovare, ma non è detto, delle piccole tracce su cui basarsi per nuove ricerche per migliorare il nostro futuro. La storia non è maestra? Io credo che invece lo sia, basta solo ascoltarla e scoprirla.

“C’è la crisi” dirà qualcuno “ la ricerca costa” e sicuramente si preferisce indagare nel presente che non nel passato, si rischierebbe di perdercisi davvero, ma unendo le forze della scienza e della ricerca, se si sprecasse meno in certe cose, forse si potrebbe! Anzi, se e sempre se…si può.

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