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Barbablu - Enrico VIII o Gilles de Rais? I mostri delle fiabe e i mostri della realtà storica e attuale

Quaestio:
Ciao, sono un ragazzo appassionato di storia di I superiore. In classe quest'anno abbiamo affrontato in italiano la parte dedicata alla fiaba e ci è stato detto che molte sono prese da fatti veri. La storia di Barbablu, credo sia una di queste però ho letto su alcune riviste delle cose contrastanti: alcuni dicono che sia il compagno di Giovanna d'Arco, altri Enrico VIII. Chi era veramente o a chi si è ispirato l'autore?
 
Grazie
 
di Stefano
 
Risposta:
 

Il Mistero di Barbablù è un rompicapo per molti, storici, scettici, curiosi, appassionati, scrittori.

La fiaba venne scritta nel 1683 insieme ad altre fiabe da Perrault, sotto il titolo "Racconti e storie del passato con una morale", col sottotitolo: I racconti di Mamma Oca. Mamma oca non doveva raccontare ai suoi pulcini fiabe simili a fatti di cronaca nera, la fiaba però doveva comunque dare un insegnamento per gli stessi, bisognava quindi raccontare il fatto attraverso dei simboli. Perrault certo non poteva raccontare dei fatti nelle loro crude spoglie, o i bambini non avrebbero capito, si sarebbero spaventati e basta. Probabilmente si servì di simboli come tutti gli altri autori di fiabe. Ci sono addirittura alcuni autori che riscrissero la stessa favola in miille altre salse diverse.

All'epoca di Perrault erano note sia la vita di Enrico VIII sia quella di Gilles de Rais e quindi potrebbe essersi ispirato ad entrambi i personaggi, secondo me.

Barbablù è un fantoccio, un burattino nelle mani di uno scrittore come Perrault, in fin dei conti è solo un personaggio con la barba blu, possessivo, dispotico, irascibile. Nulla di diverso da tanti orchi delle fiabe che hanno qualcosa di diverso dalle persone comuni, questo ha la barba blu. Per il carattere non ha nulla di diverso da Enrico VIII ma nulla di diverso nemmeno da tanti signori feudali, nel Medioevo. Perchè associarlo a Enrico VIII e perchè ad un signore feudale come Gilles de Rais?

 

Enrico VIII

Sovrano inglese del Rinascimento, Enrico VIII è stato tra i sovrani inglesi che ebbero più mogli. Famoso per la sua facile irascibilità, per l'animo immaturo, ma ireemovibile. Passionale e lussurioso Enrico ebbe durante il suo regno.

Fu il secondo monarca della dinastia dei Tudor, essendo succeduto al padre Enrico VII d'Inghilterra. È famoso per aver detenuto il potere più assoluto tra tutti i Re britannici. Durante il suo regno ebbe luogo la rottura con la Chiesa cattolica della Chiesa d'Inghilterra, lo scioglimento dei monasteri e l'unione dell'Inghilterra col Galles.

Enrico è noto per essere stato un avido scommettitore e giocatore di dadi.

Nel 1501, assistette alle nozze del suo fratello più anziano Arturo e di Caterina d'Aragona, che avevano allora rispettivamente circa quindici e sedici anni. I due furono mandati per qualche tempo nel Galles, come era consueto per l'erede designato e sua moglie, ma Arturo morì d'infezione. Di conseguenza, all'età di undici anni, Enrico, duca di York, divenne erede al trono. Subito dopo, fu nominato Principe di Galles.

Successivamente Enrico VII, interessato a stringere accordi con la Spagna si impegnò perchè avvenisse il matrimonia tra Caterina ed Enrico. Il patto ebbe bisogno di una dispensa papale dal momento che Caterina era ancora vergine. Il patto venne concluso quando però Enrico VII aveva perso interesse verso la Spagna e così Enrico VIII si trovò costretto a dire che il matrimonio era stato deciso senza il suo consenso.

Il matrimonio avvenne comunque, e Caterina ebbe diversi figli, ma solo la figlia femmina, Maria, sopravvisse al puerperio, i figli maschi morirono tutti poco dopo la nascita quando non nacquero morti.

Preso da una crisi di coscienza, o forse più correttamente da un'infatuazione per la cortigiana Anna Bolena, poi divenuta lady grazie alla concessione di titoli al padre da parte del re quando Enrico VIII era già salito al trono, Enrico stesso disse di aver commesso peccato sposando la moglie del fratello, come dice il Levitico (Bibbia) e chiese l'annullamento. Questo non venne concesso così Enrico suppe con la Chiesa di Roma per fondare quella Anglicana di cui lo stesso era il capo. Tale decisione fu probabilmente presa anche per merito di Anna dalle idee religiose e politiche molto riformiste. Tanto fece di sedurre il re che riuscì a diventare regina, ma venne poi accusata di stregoneria e tradimento e decapitata. la stessa sorte fu seguita dalla quinta moglie, Caterina Howard.

Come si può capire, Enrico si sporcò le mani del sangue di due sole mogli, e sicuramente di tante esecuzioni e peccati, non c'è bisogno di andargliele a sporcare ulteriormente di sangue quando queste sono già intonse dello stesso.

Nella fiaba di barbablù il perrsonaggio cela nella camera pribita i cadaveri delle precedenti mogli, che l'ultima moglie scopre. Perrault potrebbe essersi divertito ad esagerare i fatti facendo di Enrico VIII uno sterminatore di mogli. La coincidenza c'è a parte le deformazioni che la fantasia richiede per trasformare la realtà in fiaba.

 

Gilles de Rais

Uno scrittore moderno , Ernesto Ferrero, mette in relazione barbablù con il personaggio di Perrault, dicendo che potrebbe essere stato Gilles de Rais, compagno d'arme di Giovanna d'Arco. De Rais fu accusato (dopo la fine della guerra ed un periodo di pace) di lesa maestà, alto tradimento nonchè la cattura, lo stupro e l'uccisione di fanciulli in rituali blasfemi. Perrault avrebbe quindi traformato i fatti e la stanza in realtà nascondeva gli orribili delitti del personaggio.

Ma chi ispirò realemente Perrault?

Secondo me, tutti e due i personaggi storici, la fantasia ha fatto il resto trasformando la cronaca in fiaba, ma non senza una morale, anzi più di una.

I bambini dovrebbero imparare a non dare confidenza agli sconociuti, la troppa curiosità fa male e qui si potrebbe fare secondo me, anche un relazione con il vaso di Pandora. La ragazza aprì il vaso e ne uscirono tutti i mali del mondo, idem nella fiaba di Perraul, aprì la porta e ne uscirono delitti.

Queste secondo me erano le due più importanti morali.

Se Perrault avesse tratto ispirazione solo ed eslcusivamente dal fatto di cronaca nera di Gilles de Rais, allora avrà voluto implicitamente denunciare un fenomeno che ancora al giorno d'oggi esiste, mettendo in guardia la società da simili mostri, che si aggirano dietro gli angoli in ogni epoca storica.

 

Fonti bibliografiche

Wikipedia.org
E. Ferrero - Barbablù. Gilles de Rais e il tramonto del Medioevo, Einaudi, 2004

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