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Le Repubbliche Marinare - Sorelle, rivali, le quattro Regine dei Mari

Quaestio:

ciao a tutti, le volevo chiedere se mi poteva dare qualke informazione sulle repubbliche marinare.

Carmen ' 96

 
Risposta:
 
Pisa, Amalfi, Genova e Venezia e furono tra le città costiere che tra il X ed il XIII secolo raggiunsero un notevole sviluppo sul piano economico e per questo godettero anche di una certa autonomia politica. La più importante di queste fu senza dubbio La Serenissima Repubblica di Venezia, che era riuscita a conquistare grosse porzioni di territori in Italia, arrivando a pochi chilometri da Milano, nell'Adriatico, in Grecia (soprattutto con le conquiste della Morea e Creta), arrivando persino a conquistare la grande isola di Cipro, nonostante tutto se Venezia controllava il commercio nel Mediterraneo Orientale, la grande rivale Genova aveva il monopolio dei commerci nel Mediterraneo Occidentale fino alla Guerra di Chioggia, che segnò la fine della potenza genovese.
Queste furono le 4 storiche Repubbliche nonnchè le più importanti, ma altre città godevano ugualmente di indipendenza (governo autonomo sotto forma di repubblica oligarchica, moneta, esercito, ecc.), avevano partecipato alle crociate, possedevano una flotta di navi, avevano fondaci, "consoli delle nationes", che curavano gli interessi commerciali nei porti mediterranei, e possono a buon diritto essere annoverate tra le repubbliche marinare. Fra queste, si ricordano Gaeta, Ancona, Trani, Zara e Noli.
La loro origine deve molto alla fortuna di essere state tra le città che meglio superarono la crisi economica dell'Alto Medioevo e disponevano di mezzi finanziari non piccoli già all'epoca delle Crociate da potersi permettere delle flotte e la partecipazione alla spedizioni in Terra Santa. Disponendo di autonomia politica, economica e anche militare, potevano difendersi anche dalle incursioni marittime di pirati bizantini e saraceni.
Sul piano politico erano caratterizzate da governi autonomi repubblicani, espressione del ceto mercantile che costituiva il nerbo della loro potenza. La storia delle repubbliche marinare si intreccia, infatti, sia con l'avvio dell'espansione europea verso Oriente, sia con le origini del moderno capitalismo, inteso come sistema mercantile e finanziario. I mercanti delle repubbliche marinare italiane utilizzarono monete coniate in oro, in disuso da secoli, misero a punto nuove operazioni di cambio e di contabilità. Vennero inoltre incentivati i progressi tecnologici nella navigazione, supporto fondamentale per la crescita della ricchezza mercantile.
Le crociate offrirono loro occasione per le proprie mire espansionistiche. Venezia, Amalfi, Ancona e Ragusa erano già impegnate nel commercio con il Levante, ma con le crociate il fenomeno si accrebbe: migliaia di italiani delle Repubbliche marinare si riversarono in Oriente, creando basi, scali e stabilimenti commerciali. Questi centri mercantili italiani ebbero inoltre una grande influenza politica a livello locale: i mercanti italiani costituivano, infatti, nei centri dei loro affari, associazioni di carattere corporativo, dirette a ottenere dai governi stranieri privilegi giurisdizionali, fiscali e doganali, entro un preciso quadro politico; ne nacquero varie signorie personali.
La storia delle varie repubbliche marinare è molto varia e ciò è comprensibile anche se consideriamo la loro diversa longevità: Venezia, Genova, Noli e Ragusa ebbero vita lunghissima con una indipendenza che, superando il periodo medievale, perdura fino alle soglie dell'età contemporanea quando l'assetto degli stati italiani ed europei vine sconvolto dalle campagne napoleoniche. Altre repubbliche ebbero una vita comunque lunga, rimanendo libere sino al Rinascimento: esse sono Pisa, che passò sotto il dominio di Firenze nel 1406, ed Ancona, che passò sotto il controllo dello Stato della Chiesa nel 1532. Amalfi e Gaeta persero invece la loro indipendenza molto presto: la prima nel 1131 e la seconda nel 1140; entrambe passarono nelle mani dei Normanni.

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