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Il Feudalesimo, dal Medioevo a oggi

Il sistema da creato Carlo Magno che prese poi il nome nei secoli successivi di feudalesimo e che durante il suo regno aveva permesso l’ordine, dopo la sua morte presentò tutti i suoi difetti che si perpetuarono nel tempo, fino all’ultimo secolo! I feudi infatti vennero privatizzati e divennero ereditari perché ereditario era il vincolo di vassallaggio attraverso il vincolo di sangue (di padre in figlio, al primo figlio maschio). In questo modo si sfuggì, proprio grazie alla rete di vincoli di vassallaggio, al controllo del potere centrale. Poteri, diritti e doveri acquisiti con il feudo divennero parte di esso e con questi anche tutti i redditi del vassallo. I titoli derivanti dalle cariche di conte e marchese e che accompagnavano il feudo divennero ereditari anch’essi e se all’inizio, in epoca imperiale carolingia, rappresentavano per l’appunto delle funzioni, dopo arrivarono col designare proprio i membri che tenevano le redini del governo e quindi del potere, designarono appunto la classe della nobiltà. Finita l’età carolingia, vennero subito ripristinati, pur mantenendo i nuovi, i vecchi titoli come quello di duca (dux, guida) ed era una carica essenzialmente militare, ma anche questa venne poi affiancata da altre funzioni e fece esattamente la fine delle altre, il titolo come il corredo arrivò a essere ereditario e divenne il più alto titolo della nobiltà dopo quella del re. Il feudalesimo creato da Carlo Magno aveva avuto un valore anche simbolico e religioso e non solo politico o economico. Non a caso il suo fu il Sacro Romano Impero (chiamato anche primo Reich), non a caso affidò cariche pubbliche a degli ecclesiastici, senza però designarli di feudi o vincoli, non a caso Carlo Magno fu disposto ad andare contro la famiglia per seguire la fede e la fedeltà che aveva verso la Santa Chiesa. Non fu un santo e da tale non si comportò di certo, ma ha lasciato nella storia un’impronta che ha percorso i secoli fino all’ultimo, specie per quel che riguarda politica, amministrazione e governo. Dopo la sua morte l’impero fu diviso tra i tre figli che sì si divisero l’impero, ma nella speranza di raggiungere un’egemonia come quella del padre arrivarono anche a lottare tra di loro. In Francia la dinastia, che ormai aveva perso tutto il suo prestigio, s’estinse con la deposizione per mezzo dei Capetingi. Ci fu un tentativo da parte dei discendenti del figlio di Carlo Magno, in Germania, di ricreare il grande impero. Ottone I di Sassonia aiutò i capetingi nella deposizione, ma nell’intento di prendersi tutto il territorio dei Franchi e creare così un impero come quello di Carlo Magno. Nell’impero carolingio che andava a rotoli, Ottone I sperava di rimettere le cose a posto come Carlo Magno aveva fatto, tra l’altro si sentiva come suo legittimo erede, essendo sua figlia sposata ad un suo discendente. Il sogno di Ottone era ricreare l’impero o Reich (dal ted) di Carlo Magno. Inutile, i capetingi misero le mani sul trono prima di lui. Del rimanente Reich a Ottone restava ben poco e per timore che come in Francia i feudi venissero privatizzati, creò un sistema di amministrazione centrale e periferica fatta di vescovi e preti, contando sul loro celibato. Errore: designandoli di feudi, cariche pubbliche e quindi titoli, creò i famosi vescovi-conti. I feudatari che si erano visti portare via feudi e corredo e avevano visto abolire l’ereditarietà dei feudi, si piombarono subito sulla possibilità concreta di entrare nel clero e non avendo l’obbligo alla castità potevano tranquillamente sposarsi e avere figli, si arrivò addirittura alla simonia (commercializzazione delle cariche ecclesiastiche) per avere dei feudi. Questa situazione diede il via alla lotta per le investiture che coinvolse interamente la seconda età feudale. La questione era mutata in conflitto aperto tra il papa e l’imperatore tedesco. Entrambi disputavano la nomina di vassalli visto che ormai tutti i vassalli erano diventati vescovi. Se da un lato in quanto vassalli spettava all’imperatore nominarli, dall’altro essendo essi anche vescovi, spettava al papa il diritto predetto. La questione terminò con il concordato di Worms del 1122 quando potere laico e potere ecclesiastico trovarono un compromesso che prevedeva la nomina dei vescovi da parte della Chiesa e il conferimento di poteri anche pubblici da parte dell’Imperatore. Fu questo il trattato che gettò le radici alla divisione netta e poi all’indipendenza dei due poteri. Oggi tale indipendenza è confermata nonostante diversi aspri tra i due poteri nel XIX secolo. Il fenomeno della simonia e del concubinato ebbe fine quando venne imposto il celibato, con il voto di castità a coloro che decidevano di entrare nel clero. Per quel che riguarda titoli e feudi, con la fine della lotta alle investiture, col concordato di Worms venne ripristinato il diritto ai feudatari e l’ereditarietà dei feudi. Tutto tornò come prima. Finito il Medioevo si smise di usare la parola feudo, perché designava da un lato un periodo oscuro finito, tuttavia titoli e possedimenti rimasero e si trascinarono per via ereditaria per tutto il corso della storia. Il titolo però come in epoca feudale continuò almeno fino al XIX secolo a dare a chi lo possedeva un certo prestigio politico. La situazione mutò del tutto nel Novecento, quando con la nascita di veri e propri stati, l’istituzione di organi eletti dai cittadini come parlamenti e governi, i titoli persero tutto il loro prestigio politico, mantenendo solo il carattere onorifico. Anche il sistema dell’ereditarietà è rimasto, ma appunto la nobiltà esiste oggi come classe solo nominalmente e non di fatto. Nelle attuali monarchie (monarchie costituzionali) come l’Inghilterra il sovrano ha perso tutto il suo potere, quello “divino”, politico o altro, rimangono re solo di nome o con qualche piccola funzione, ma non di più e questo per impedire eccessi di potere. Si può quindi dire che il Medioevo presenzia con la sua ombra la nostra società, ma per fortuna non la influenza, certo ha prodotto effetti che come dimostrato hanno portato a quella che è attualmente la società occidentale. L’Oriente è stato una questione a sé, staccata completamente e con un altro percorso storico e tutt’ora lo è.

2 Commentarium:

Anonimo ha detto...

grandiiii !!! GRAZIE..

Anonimo ha detto...

grazie mille, mi è stata molto utile e mi ha fatto risparmiare molto tempo

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