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Medioevo & vita quotidiana - Lo smaltimento dei rifiuti

Quaestio:

In questi ultimi mesi non si fa altro che parlare di immondizia in Campania. A tal proposito vorrei porre alla vostra attenzione il seguente quesito: Sia nell'alto che nel basso Medioevo, come veniva gestita la massa di immondizia prodotta nelle città europee? Esisteva un sia pur embrionale sistema di raccolta e, soprattutto, qual era il metodo di smaltimento?

Grazie

 

da Nicolò

 
Risposta:
 
E' uno dei punti interrogativi che nessuno ha mai preso in considerazione sulla storia medievale. Si conoscono solo alcune cose ma non si riescono a mettere insieme al fine di formulare una tesi chiara e fluida e soprattutto veritiera.
Una volta non avevano tutta la tecnologia che abbiamo oggi e quindi quando si faceva da mangiare lo si faceva in casa, con mezzi naturali e prodotti raccolti freschi. Non c'erano ditte che producevano con una marca e le botteghe non vendevano cibo confezionato. Togliamo così via il problema degli imballaggi e delle confezioni vuote e abbiamo tirato via il 90% di quelli che sono i rifiuti urbani. Non avevano nemmeno sostanze chimiche una volta e togliamo via così anche il discorso - di cui oggi sentiamo purtroppo parlare - delle tossine cancerogene o comunque tossiche liberate nell'aria prodotte da sostanze chimiche. I vestiti vecchi, scarpe rotte, mobili (quei pochi che c'erano), frattaglie di armature o armi non venivano gettati via ma aggiustati e quindi RECICLATI considerando che il 90% della popolazione era di umili origini e quindi il popolo. Il 10% che ricoprova le alte cariche sia nell'aristocrazia che nella burocrazia che nel mondo ecclesiastico, pur facendo una vita più agiata, non produceva rifiuti diversi e non si comportava diversamente.
I rifiuti organici erano quelli del cibo come le frattaglie di animali che venivano date ad altri animali (avanzi di cibo, parti di cacciagione non commestibili per l'uomo). Il problema apparentemente non esisteva per quel che riguarda cibo e quanto appena detto, ma esisteva invece da un altro punto di vista.
Vi rientrano anche le feci, sia di animali che umane. Sembra un argomento che non centra e invece centra eccome. Oggi per tenere più pulito l'ambiente si fa tanto di fare delle cassettine apposta per evitare che i cani lascino nei parchi e sui marciapiedi i loro "ricordini" mentre nel medioevo questo non era minimamente pensato e gli animali vivevano in uno stato selvaggio, anche a contatto con l'uomo. Seconda cosa, noi oggi disponiamo di un'educazione sanitaria e di un'igiene che nel Medioevo non c'era e ancora possediamo fosse biologiche e sistemi fognari che nel medioevo invece non si sapeva più cosa fossero dal momento che quelli creati dai romani erano andati tutti dimenticati e quindi non funzionavano più senza un sistema di manutenzione in ausilio. Inoltre i romani avevano anche dei sistemi di riscaldamento dell'acqua e l'acqua bollente è uno dei più primitivi mezzi di sterilizzazione. Tutto questo nel medioevo aveva cessato di esistere e il risultato era l'igiene peggiore che potete immaginare.
Sorge una domanda allora: come facevano a svolgere le loro funzioni biologiche? Chi poteva permetterselo disponeva di una latrina che era praticamente un buco costruito nel muro con la costruzione della casa/castello e che dava di solito direttamente alla stalla dove veniva messo anche il letame degli animali. oppure erano sempre fosse che portavano a cisterne apposite di raccolta e quotidianamente svuotate che limitavano il contatto tra l'uomo e le feci per chi doveva portare queste cisterne (di piccole dimensioni) insieme al letame.
Chi non se lo poteva permettere doveva letteralmente arrangiarsi e i bagni pubblici non esistevano in occidente, mentre in oriente erano sale con vasche d'acqua per fare il bagno. Quindi nulla che risponda alle funzioni fisiologiche umane. Quando diciamo che chi non poteva permettersi una latrina doveva arrangiarsi, doveva arrangiarsi davvero e ovviamente con un po' di buon senso. Il problema è questi rifiuti organici venivano poi gettati nei fiumi e si veniva così a creare un circolo di microorganismi e quindi GRAVI MALATTIE INFETTIVE A CONTAGIO ORO-FECALE, enorme!
Perchè malattie a trasmissione oro-fecale? Esistono dei microrganismi di malattie che dalle feci, se queste sono gettate nell'acqua, la infettano e se l'acqua viene bevuta il microrganismo entra nel corpo, sviluppa la malattia e viene eliminato attraverso le feci e come puoi vedere il circolo vizioso non avrà mai fine. Peggio ancora si scatenavano delle epidemie. Alcune malattie per esempio sono
con serbatoio (dove vive il germe e da qui si trasmette) umano
  • - colera
  • - shigellosi
  • - epatite A ed E
  • - amebiasi
  • - escherichia coli
con serbatoio animale
  • - yersiniosi
  • - giardiasi
  • - salmonella
oggi ovviamente disponiamo di tecnologia sufficientemente avanzata per purificare l'acqua destinata al consumo e tutti i nostri rifiuti organici vengono gestiti da un sistema che li tiene ben lontani dai sistemi di raccolta dell'acqua, che ovviamente nella maggior parte dei casi deriva da fonti montane o falde. l'acqua viene purificata e analizzata comunque prima di essere imbottigliata e venduta e come vedi oggi abbiamo uno stretto controllo dell'igiene alimentare e ambientale e i casi che vi sfuggono sono rari e comunque una volta scoperti monitorati in ogni dettaglio e isolati.

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