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Rolando dei Rossi di Parma
Rolando fu Signore di Parma, Lucca, Berceto, Pontremoli, Fidenza, Brescello, Felino, Belforte fu, alla pari del fratello Marsilio, un nobile condottiero di ventura vissuto nella prima metà del XIV secolo ed un nobile parmense della famiglia dei Rossi. Come nel caso del fratello Marsilio, anche dell’infanzia e gioventù di Rolando non si sa molto e la maggior parte delle fonti documentano le sue imprese e la sua vita di adulto. La vita militare di Rolando non fu meno attiva di quella del fratello Marsilio, del quale fu anche alleato quando appoggiò il partito guelfo [1] per rafforzare in Parma la posizione della famiglia dei Rossi; ma a Rolando si aggiunge la partecipazione attiva alle congiure, sia come autore nel 1317 quando contribuì alla cacciata di Giberto Da Correggio da Parma; sia come vittima quando nel 1333, i nipoti congiurarono a suo danno e li fece uccidere [2]. Alla pari del fratello Marsilio anche Rolando si destreggiò abilmente nella fitta ed intricata rete di alleanze e guerre tra famiglie nobili emiliane per il controllo del territorio, senza considerare le lotte combattute nelle gerarchie più elevate: quelle per l’Impero e quelle per il Papato, in una lotta alle investiture senza fine. Rolando appoggiò 1331 il rivale di Ludovico il Bavaro [3] per il trono imperiale, ossia Giovanni di Boemia, che però non divenne mai imperatore e per facilitarsi le cose scacciò da Parma anche i partigiani dei Da Correggio rimasti in città, in quanto oppositori a Giovanni. La maggior parte delle guerre combattute da Rolando, a differenza dei fratelli, ebbero luogo in Emilia, specie nella parte occidentale e in più occasioni fu alleato ed avversario dei Da Correggio, che ricordiamo, contribuì a far cacciare nel 1317. Morti i fratelli Marsilio e Pietro, Rolando incorporò i loro feudi ai propri domini aumentando a dismisura anche il proprio potere.
Tra gli ostacoli maggiori che incontrò Rolando nella sua vita e nella sua carriera per affermare la propria posizione ed il proprio dominio, specialmente agli inizi, la storia ricorda la famiglia avversaria alla cui cacciata lo stesso Rolando aveva contribuito tramite una congiura: i Da Correggio. L’usanza medievale, fin dall’Alto Medioevo prevedeva due possibili scenari per togliersi di mezzo un nemico: sposarne un elemento o combatterli fino alla morte, ma il costo delle guerre era troppo elevato anche per i ricchi e probabilmente Rolando preferì la seconda scelta che anche politicamente presentava dei vantaggi: sposare una dei Da Correggio e con la sua dote incrementare ulteriormente il proprio territorio e tenere a bada gli avversari una volta per tutte. Per assicurarsi la fedeltà degli avversari e tenerli legati a doppio filo, senza considerare il vantaggio politico ed economico, Rolando diede in sposa ad un Da Correggio la propria sorella, Engelenda (detta Maddalena Rossi) a Ghiberto da Correggio. Il vantaggio di questo matrimonio era principalmente legato alle origini della sposa e quindi dello stesso Rolando: per parte di madre erano imparentati con i Da Carrara (veneti) a loro volta imparentati con i Fieschi (una delle maggiori famiglie nobili genovesi), senza considerare tutte le ulteriori parentele nobiliari e il potere che rappresentavano; i Da Correggio invece, pur avendo una storia di famiglia importante e una rete parentale non meno importante dei Rossi, avevano solo questa possibilità per mantenere un certo potere e una certa dignità. Fu proprio in occasione di tale fidanzamento che ebbe origine lo storico Palio di Parma, nel 1314 con il nome di “Palio dello Scarlatto” che si festeggiava originariamente il giorno dell’Assunta. Altro problema che Rolando incontrò per affermare il proprio potere nel territorio parmense fu rappresentato dalla famiglia Ruggieri, signori di Felino, posizionato per altro in zona strategica; i Rossi avevano deciso che dovevano avere assolutamente anche quel feudo, ma come fare senza scatenare altre guerre e altri spargimenti di sangue? Ricorrere allo stratagemma del matrimonio fu la sola soluzione possibile e infatti Rolando sposò Agnese Ruggieri. A facilitare la mossa per la presa di potere vi era anche la mancanza di figli maschi della famiglia Ruggieri che con questo matrimonio fu “incorporata” nella famiglia Rossi. Sul matrimonio tra Rolando ed Agnese non si hanno sfortunatamente troppe notizie; le fonti a nostra disposizione documentano la nascita di almeno cinque figli da questo matrimonio: due maschi, Bertrando e Giacomo che ereditarono i beni paterni, e tre figlie femmine [4].
Figura 1 – Lo schema genealogico dei Rossi, per linea di sangue maschile. Immagine tratta da Le signorie dei Rossi di Parma tra XIV e XVI secolo di Letizia Arcangeli, Marco Gentile, 2007
Rolando morì a Padova, nel 1345 verso la fine del mese di maggio. È sepolto nella basilica di Sant’Antonio, a fianco dei fratelli Pietro e Marsilio e del padre Guglielmo.
Fonti bibliografiche
Le signorie dei Rossi di Parma tra XIV e XVI secolo di Letizia Arcangeli, Marco Gentile, 2007 - tratto da http://www.archive.org/details/LetiziaArcangeliMarcoGentileeditors
Note
[1] Guelfi e Ghibellini erano le due fazioni opposte nella politica italiana dal XII secolo fino alla nascita delle Signorie nel XIV secolo. Le origini dei nomi risalgono alla lotta per la corona imperiale dopo la morte dell'imperatore Enrico V (1125) tra le casate bavaresi e sassoni dei Welfen (pronuncia velfen, da cui la parola guelfo) con quella sveva degli Staufer, signori del castello di Waiblingen (anticamente Wibeling, da cui la parola ghibellino). Successivamente, dato che la casata sveva acquistò la corona imperiale e, con Federico I Barbarossa, cercò di consolidare il proprio potere nel Regno d’Italia, in questo ambito politico la lotta denominò chi appoggiava l’impero (Ghibellini) e chi lo contrastava in appoggio al papato (Guelfi).
[2] Tornato a Parma esercitò il suo potere e la sua autorità su Parma diventando un tiranno e attirandosi lamentele ed ire sia tra popolo sia tra le mura domestiche, tanto che il nipote Matteo da Montecchio arrivò a congiurare contro di lui.
[3] Fu duca di Baviera dal 1294, Rex Romanorum dal 1314 e Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1328. È sepolto nella Frauenkirche di Monaco di Baviera.
[4] È stato trovato un solo riferimento in merito all’esistenza di un precedente matrimonio di Rolando ma della cosa non vi conferma da parte di altre fonti. Quando anche fosse stato cos è fin troppo evidente che da questo matrimonio presunto non fossero nate delle figlie, tanto più dieci anni dopo la morte di Rolando, nel 1355, vi fu una vicenda che coinvolse la famiglia di Rolando. Corniglio, insieme alle ville di Roccaferrara, Roccaprebalza e Corniana fu strappata alla Mensa nel 1355, in seguito a una causa intentata al vescovo Ugolino dal nipote Giacomo di Rolando e da Agnese, vedova di Rolando, a nome del nipote Bertrando juniore; creditori nei confronti del presule di più di diecimila fiorini d’oro. Le signorie dei Rossi di Parma tra XIV e XVI secolo di Letizia Arcangeli, Marco Gentile, 2007
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