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La croce di Roncosigifredo a Riccovolto

Tra le corti donate nel 1071 da Beatrice di Lorena al monastero di Frassinoro, figura anche Ronco Sigifredi, probabilmente un antico possesso allodiale della casata dei Canossa, che il Grimaldi ritiene essere appartenuto come del resto anche Medola e Vitriola ed altri beni situati in Garfagnana, allo stesso capostipite dei Canossa Sigifredo de comitatu Lucensi, di cui richiamerebbe il nome. L’ipotesi è suggestiva, ma non è supportata da sufficienti prove documentate.

Ricordata tra i possessi del monastero nel diploma di conferma a Frassinoro di Federico I del 1164 e nelle dedizioni a Modena del 1173, 1197 e 1205, Roncosigifredo era centro di una corte che comprendeva Cargedolo, Riccovolto e gran parte della Selva Romanesca, la zona meridionale, dunque, delle Terre della Badia, la meno popolata, data la massiccia presenza del incolto nel 1173, nel 1173, giurano a Roncosigifredo 9 capi famiglia e corte conta nel 1361 46 manenzie [1], contro le 127 di Medola.

Del castello si ha specifica menzione nel diploma stesso di Federico I, ma già nella seconda metà del XIII secolo non se ne fa più cenno, sostituito probabilmente, per le necessità difensive, da quello di Riccovolto Vecchio.

La chiesa, intitolata a San Bartolomeo e dipendente dal monastero di Frassinoro, verso la fine del XIII secolo fu aggregata alla Pieve di Rubbiano, cui rimane legata fin verso la fine della seconda metà del XV secolo, ridotta poi ad oratorio.

Nel 1446 il marchese Lionello de’ Nobili unì Roncosigifredo, ormai disabitata, a Riccovolto, cui passò anche, verso la fine del XVI secolo, il beneficio eretto nell’oratorio, ormai in rovina di San Bartolomeo. Se la chiesa ed il castello sorgevano a levante nell’attuale borgata nota come La Croce, quest’ultima andrà identificata con l’antico centro storico, gli edifici sono ristrutturati anche se lasciano scorgere conci decorati di età rinascimentale e portali settecenteschi.

Il faldo di Riccovolto

I confini della Selva Romanesca come sono stati dedotti dal campione della Badia di Frassinoro del 1428, passavano per Riccovolto, infeudata a tre famiglie di Muschioso che nel 1429 si erano segnalate per l’aiuto fornito a Niccolò III d’Este nel cacciare i Montecuccoli dalla castellanza di Muschioso. Il borgo è stato largamente ristrutturato e rimangono in alcuni punti dei conci d’angolo decorati con delle losanghe e quadri in rielevo, un portale a tutto sesto a conci regolari, un arco architravato con stipiti dalle fitte incisioni parallele, un ampio voltone, tutti elementi del XVII-XVIII secolo, anche se si contano elementi di epoche precedenti.

 

Riccovolto croce di lato

 

Riccovolto croce

Figure 1 e 2 – La Croce di Roncosigifredo – Riccovolto (MO) – Edificio settecentesco.

Fonti

  • AA.VV. Insediamento storico e beni culturali alta Valle del Secchia. Modena: Cooptip - Modena, 1981.

Note

[1] Nella società longobarda, lavoratore agricolo tenuto solo alla corresponsione di una parte del prodotto e di determinati servizi personali. Nell’Italia sett., spec. in Liguria, mezzadro. Dal lat. manens -entis, p. pres. di manēre ‘rimanere’, perché aveva l’obbligo di rimanere nel fondo.

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