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Ripresa dell’economia
Con l’affermazione delle diverse nazioni ripresero pian piano anche gli scambi commerciali, non solo tra le diverse nazioni, anche tra Oriente ed Occidente.
Oggetto degli scambi commerciali internazionali erano principalmente metalli preziosi, tessuti e merceria. A livello locale, nei mercati interni e piccoli transitavano merci di genere alimentare.
Finito definitivamente il pericolo invasioni la sicurezza nel viaggiare tornò e questo contribuì a migliorare il commercio.
Per quel che riguarda la moneta cominciano a coniarsi diversi tipi di monete, ricche di valore intrinseco (oro o argento), col tempo però si arriverà a svalutarle e a creare delle monete sia con valore aureo sia con metalli comuni e questo sarà dovuto alla svalutazione delle monete e alla conseguente inflazione.
Circa nel XI secolo nasce il cambio di moneta. Quante monete di un tipo ne vale una di un altro?
All’inizio il sistema del cambio veniva fatto attraverso il semplice confronto di peso. Essendo prevalentemente in oro o argento si pesavano le monete e si guardava quante ne servivano per arrivare a fare il pareggio con un’altra moneta. L’unità di misura del peso era la libbra oggi sostituita dal grammo. Col tempo però le monete divennero appunto soggette alla svalutazione e quindi aumentando il rame nella lega a discapito del metallo prezioso, si arrivò che per una moneta, rispetto a prima, ce ne volevano molti più pezzi di un’altra.
Nella seconda età feudale le monete principali erano tre:
- dinaro arabo à mondo arabo
- nomisma bizantino à Oriente
- lira à Occidente
La lira era stata introdotta da Carlo Magno e consisteva nella produzione di un certo numero di monete per ogni libbra di metallo prezioso. Anche la lira però nella seconda età feudale arrivò ad essere svalutata e si arrivò ad una svalutazione del 18% dal valore iniziale.
Per tutta la seconda età feudale la svalutazione divenne anche una sorta di mossa strategica per i regnanti, che facevano aumentare la parte di rame nella lega della moneta a spese dell’argento, però veniva lasciato intatto il valore legale. Con questo sistema però si finì col far aumentare l’inflazione e molte case regnanti si trovarono a svalutare le loro monete anche quando ormai non avevano più un minimo valore aureo. A questo punto anche i cambi avevano perso il loro equilibrio iniziale.
Emerge nella seconda età feudale anche la figura del mercante che acquisisce sempre più importanza nella società e arriva a formarsi verso il XII secolo una vera e propria casta, non ben definibile nella gerarchia sociale, trovandosi tra borghesia e aristocrazia.
Si parla a volte anche di “rivoluzione commerciale” perché ben presto nell’Occidente medievale furono proprio i mercanti a tenere le redini dell’economia, e dal semplice scambio di merci arrivarono allo scambio di denaro e al prestito di questo dietro interessi, usura. Il fatto che il prestito fosse fatto da dei mercanti, privati in un certo senso, ne ha permesso l’elevazione sociale tanto che si arrivava a volte ad avvicinare i propri figli all’aristocrazia inserendoli nella cavalleria o facendo matrimoni di interesse. Questo avvicinamento si creava quando spesso e volentieri i nobili chiedevano prestito ai mercanti e quindi veniva a crearsi una situazione tale in cui era possibile per i figli dei mercanti fare un interesse e acquistare un titolo e quindi elevarsi socialmente. Nel preciso momento in cui il mercante diventava anche prestatore di denaro la sua figura entrava in crisi poiché la Chiesa condannava il prestito dietro interesse, fatto solo dagli ebrei, considerati infedeli al pari dei musulmani. I mercanti in una situazione tale, arrivarono ad aver quasi più interesse ad aver rapporti commerciali con l’aristocrazia che con dei pari e questo perché da un certo punto di vista ne guadagnavano anche la protezione oltre agli interessi.
Figure di questo genere attraverso il traffico di denaro arrivarono a diventare ricchissime e col tempo la protezione finì col non servire più, arrivarono a finanziare i regnanti delle varie nazioni e le loro guerre e divennero quindi una categoria importantissima per la società di allora, ma sempre a parte perché non erano né borghesi né nobili, anche quando il loro nome aveva acquisito un titolo. Molti mercanti finirono infatti col diventare banchieri.
Ancora, per quel che riguarda l’economia dal XI al XIII secolo si sviluppano le cosiddette Repubbliche Marinare
- Pisa
- Genova
- Amalfi
- Venezia
Economicamente potenti e indipendenti, queste repubbliche (definite tali in quanto anche politicamente erano autonome e non dipendevano da nessuno, organizzate grazie ad un governo cittadino composto dalle classi mercantili) rappresentarono il fior fiore dell’economia marittima del Medioevo e non solo, strapparono ai musulmani la supremazia navale e presero in gestione tutte le rotte del mediterraneo. Disponendo di flotte e altri mezzi contribuirono militarmente ed economicamente anche alle crociate. Purtroppo però le loro reciproche rivalità le portarono nel corso del Medioevo, più di una volta in conflitto armato.
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1 Commentarium:
Ragazzi prima di tutto vorrei dire che il sito è stupendo.Sono innamorato del Medioevo, per avere vissuto a Roma per circa di cinque anni,l"Italia mi ha dato la possibilità di vivere questo periodo. Auguri a voi.